Un classico tentativo di “truffa dello specchietto” quello andato in scena ad Orte. Vittima una cinquantenne residente in paese che, a bordo della sua autovettura, è stata affiancata da un uomo improvvisamente fermatosi davanti a lei, dopo aver simulato una collisione.
Con abilità teatrale, il giovane ha indicato un presunto danno al suo specchietto retrovisore, e chiesto alla donna un risarcimento in contanti, per la presunta riparazione.
La vittima, spaesata, ma sicura di non aver urtato alcuna autovettura, non ha perso tempo nel valutare la situazione e si è rifiutata di consegnare il denaro, chiedendo di contattare immediatamente le forze dell’ordine: in tutta risposta, l’uomo, messo alle strette, si è dato alla fuga.
I militari, grazie alla descrizione fornita dalla vittima ed alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, hanno abilmente identificato il conducente, un trentacinquenne di origine siciliane “in trasferta”, il quale, già noto per fatti analoghi, dovrà rispondere di tentata truffa.
Ancora una volta è stata decisiva la tempestività con cui la vittima ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e già solo questo minimo accorgimento le ha consentito di evitare di subire un danno economico.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva